domenica 15 luglio 2012

Take care!


Trovare il tempo e la fermezza di mettere per scritto i "temi" che ho in testa sta diventando sempre piu' complicato negli ultimi mesi... Non solo per la "nuova famiglia" da accudire, ma anche per le tante e diverse situazioni che giornalmente mi e ci mettono in discussione e che alcune volte scombussolano i nostri piani.
Solo ieri, per esempio, quando avremmo dovuto essere nel bel mezzo dei nostri preparativi per il "rimatrimonio" italiano (essendo sabato, era l'unico giorno libero che ci rimaneva prima della partenza), la signora che avevo chiamato questa settimana per aiutarci a lavare i vestiti... ha pensato bene di non presentarsi e di spegnere il telefono. Al che a mezzogiorno, tra una mescolata alla sukuma wiki nella pentola e un pensiero a cosa portare in Italia, mi sono messa a lavare quel quintale di robe che da due settimane giaceva inerme nel cestone, causa impegni dello scorso sabato tipo "parents' day" al Fr. John Memorial e "mobile clinique" di Mike. Inoltre telefonata della preside del St. Teresa School che mi informava che la ragazzina che aiuto a pagare il collegio era scappata di notte! E che era poi stata ritrovata, grazie al pronto intervento di suor Christine, da un'amica di famiglia, dalla quale si era nascosta per evitare una punizione! All'intenzione di mandarla a casa, la mamma si e' rifiutata, ma intanto la ragazzina non vuole piu' stare in collegio per le continue punizioni anche corporali e il clima di paura che regna da quando hanno cambiato la responsabile. Un problema che non ha soluzioni facili e che di certo avra' conseguenze... Il tutto da cercare di sistemare in alcuni giorni, prima della nostra partenza per Nairobi, sabato.
Nel tardo pomeriggio, andiamo fino dalle Charity sisters per salutare le suore e i "nostri" bambini... e per cercare di risolvere un altro problema, questa volta di una mamma con 7 bambini, l'ottavo in arrivo, i piu' piccoli dei quali sono denutriti e pieni di pulci penetranti. La suora e' molto accomodante e dice a Mike di portarli da loro lunedi': staranno li' per qualche mese fino a quando non si saranno rimessi in sesto... Nel frattempo fr. Racho dovra' mobilitare la comunita' per trovare un fazzoletto di terra alla signora e cercare di costruire una casetta... Le ragazze di Alba, in visita da noi, ed io, dopo aver visitato la sua attuale abitazione, abbiamo incontrato la mamma venerdi' scorso al dispensario di Dirib: "a volte non sai proprio come aiutarli", e' stato il commento di una di loro.
A volte ci sembra di fare proprio poco, ma non siamo qui per fare... piuttosto per educare a prendersi cura. Come diceva il maestro che ha tenuto tre giorni di incontri per coppie, a cui abbiamo partecipato qui a Marsabit la settimana scorsa, la responsabilita' genitoriale e' indiscutibile: se sai di non avere il cibo necessario per sfamarne due figli, perche' ne metti al mondo un terzo senza curarti di cosa sara' di loro, e mettendoti la coscienza in pace dicendo "E' dono di Dio, Dio si prendera' cura di lui". Chi era nel letto quella notte? Tu con il tuo partner o Dio? Prendersi la responsabilita' delle proprie azioni aiutarebbe a rasserenare la vita di molti bimbi che, pur avendo i genitori, sono lasciati allo sbaraglio e con il peso costante sulle spalle di cosa mangeremo e con che cosa pageremo i libri, o le tasse scolastiche... E' la poverta'-irresponsabilita' che schiaccia e scaccia i sogni di una vita migliore. La Provvidenza lavora e mai come in questi anni qui L'ho vista all'opera, ma non La si puo' usare per negare le proprie responsabilita'. Come le ragazzine della nostra scuola ripetono spesso: "Do your best, God will do the rest"! E il mondo sarebbe sicuramente piu' "leggero" e tutti potrebbero apprezzare maggiormente la grande Bellezza della Vita che ci circonda e ci inonda!