martedì 4 novembre 2014

Giubileo alle porte


C’è aria di festa a Marsabit in questi giorni e non solo per l’attesa speranzosa della stagione piovosa! Quest’anno infatti spegniamo ufficialmente le prime 50 candeline di vita di questa diocesi, 50 anni da quando i primi abitanti della regione ascoltarono e accolsero la Buona Notizia di Gesu’ Cristo. La statua di mamma Maria sta terminando la sua visita alle ultime parrocchie della diocesi; infine tutti i cristiani si incontreranno nella cattedrale di Marsabit domenica 23 novembre 2014 per concludere il Giubileo con una grande celebrazione, a cui parteciperanno anche alcuni rappresentanti di Alba.

In questa storia cinquatenaria, la diocesi di Alba (tramite i suoi sacerdoti Fidei Donum don Venturino, don Tablino, don Astegiano, don Molino, don Tibaldi, don Rinino e don Pellerino) ha tanto partecipato sin dall’inizio e ha avuto il coraggio e la forza di dire una parola di Salvezza, soprattutto alle comunità nomadi del deserto del Chalbi e del Kaisut. In questa regione dove, prima il controllo inglese e poi la neonata democrazia kenyota, non sono mai stati determinant per lo sviluppo e il sostenimento di queste poplazioni dedite alla pastorizia di sussistenza. Dove l’ambiente duro e quasi primordial permetteva a malapena la sopravvivenza dei suoi abitanti, alla costante ricerca di pascoli e di acqua.

Soprattutto grazie all’opera missionaria, la vita della gente di Marsabit in questi 50 anni è tanto cambiata. E’ sufficiente camminare per uno dei villaggi e incontrare I tanti alunni del posto, nelle loro belle divise colorate: le scuole, i dispensari, due grandi ospedali, oltre che ai luoghi di preghiera, le cappelle… Poi anche tante case di gente semplice che è dovuta scappare dai loro villaggi Natali a causa della siccità e di violenze tra le diverse comunità. Ma la cosa piu’ stupefacente per noi è incontrare tanti uomni e donne che, grati dell’aiuto ricevuto dalla comunità Cristiana tramite educazione, cibo e medicine, ora ricoprono posizioni di rilievo nel governo locale e nazionale, hanno buone professioni, svolgono un ruolo fondamentale nella società e nella Chiesa e sono buoni padri e madri di famiglia.

Questo tempo di Giubileo è utile per accorgerci delle meraviglie che Dio opera in noi e per darci il coraggio di continuare il cammino nella via della giustizia e della tenerezza del Dio rivelatoci da Gesu’. Giubileo è per mama Ester, una delle prime cristiane di Marsabit, che tutt’oggi, nonostante gli acciacchi dell’età, è molto fedele alla messa domenicale e alle attività dell’Associazioni delle Donne cattoliche. Giubileo è per Petro, giovane catechista, che sabato prossimo si sposerà nella chiesa del suo viallaggio di Dub Goba, vicino a Marsabit. Giubileo è per Martina, quattordicenne di famiglia poverissima, una delle piu’ brillanti studentesse della nostra terza media di Fr. John Memorial, che ha paura di non poter continuare a studiare per mancanza di soldi. Giubileo è per Faith, che ha rischiato di abbandonare la scuola superiore per mancanza di supporto da parte della sua famiglia, che la voleva sposata ad un uomo ricco che l’aveva scelta. Giubileo è per tutte le ragazze che ancora vengono circoncise, deprivandole dalla capacità di partecipare attivamente alla vita sessuale matrimoniale. Giubileo è per le tante famiglie che fanno fatica a sopravvivere per mancanza di cibo, casa, supporto… ma che ancora alimentano la speranza per il Regno di Dio, per un mondo piu’ vivibile e per una vita dignitosa. E noi con loro.

R&D missionario!


“La missione non è un luogo, ma un modo di essere”. Ci piace presentarci così quando ci chiedono di parlare di noi e della nostra vita. Ufficialmente, io, Patrizia, sono di Monforte d’Alba, dal 2008 laica in servizio di missione inviata dalla diocesi di Alba alla diocesi di Marsabit, in Kenya (missione in cui hanno servito per 40 anni i sacerdoti diocesani di Alba): oltre a lavorare con i giovani, insegno religione e sono amministratrice della scuola primaria parrocchiale “Fr. John Memorial” in Marsabit. Michael, mio marito, è farmacista e nutrizionista di Nairobi, entra a far parte dei CLM (Catholic Lay Missionaries) del Kenya nel 2006 e viene inviato a servire i malati nel dispensario della parrocchia di Maikona, diocesi di Marsabit. Accomunati dal servizio missionario ci conosciamo e nel settembre 2010 iniziamo il nostro cammino di fidanzamento; ci sposiamo l’11 febbraio 2012 nella Cattedrale di Marsabit, rinnovando il nostro impegno missionario come coppia e famiglia. L’8 giugno 2013 nasce Emily, la missionaria più vivace della nostra famiglia!

Tutte le volte che ritorniamo a Alba a trovarvi, ripartiamo per Marsabit con una grande libertà interiore: la missione non è nostra, Cristo ci precede! Questo ci permette di affrontare il servizio e la vita quotidiana con responsabilità ma anche con un sorriso sereno, sicuri che non siamo soli (anche se a volte le “battaglie” per mantenerci fedeli a Cristo sono dure da vincere, in una cultura che è altro rispetto ad alcuni valori cristiani, soprattutto di fiducia e di fedeltà coniugale!) e che l’importante è esserci. Non vi nascondiamo che a volte ci sentiamo un po’ “sprecati” o “persi”, e ci sembra di non raggiungere alcun obiettivo, di non essere abbastanza “fermento” nella pasta! Ma alla radice, sentiamo che lo stile di vita che abbiamo scelto, prima come singoli ed ora come famiglia, è proprio quello di stare con la gente, senza troppi progetti da Ong, senza costruire “cose” o “case”, senza colonizzare. Il nostro ideale sarebbe aiutare senza creare dipendenza, condividere per creare autonomia, in uno scambio di dare-avere. Stare e cercare di vivere con Cristo dove si è: “Ecco il genere di cose intelligenti che si possono fare: nutrire numerose piccole relazioni perché un giorno possa nascerne una comunità” (Sobonfu Somè). E questo lo possiamo fare, ovunque siamo. In qualsiasi parte del mondo. Ognuno secondo la sua chiamata e i suoi principi.

Pregate con noi in questo anno giubilare, in cui la diocesi di Marsabit festeggia i suoi primi 50 anni di Buona Novella, con la certezza che Dio si prende cura di tutti i semi buttati e di tutti i suoi figli, senza distinzione di colore o lingua!