giovedì 27 agosto 2009

Vacanze africane

Tornata a casa (finalmente)... anche se tra polvere e vento, ricordo con meraviglia i pochi giorni che ho avuto la fortuna di vivere a Lamu, sulla costa kenyota, lambita dall'Oceano Indiano, poco a nord di Malindi. "Vacanza non programmata", potrebbe essere il titolo giusto da darle! Eh si', perche' veramente non avevo intenzione di andare in vacanza, senonche'... un giorno, Sarah, di passaggio a Marsabit, mi informa che stava meditando di fare una pausa e di visitare la costa. Ma non le andava di viaggiare da sola. E dato la nostra buona, anche se nuova, amicizia, mi ha chiesto se avessi voluto tenerle compagnia e condividere con lei questa avventura.
Ci ho pensato e poi... la Provvidenza ci ha messo lo zampino e ha messo davanti ai miei occhi la possibilita' di raggiungere Nairobi con la macchina del Vescovo che andava giu' per un incontro... e allora... ho preparato la mia borsa 10 giorni prima del previsto, ho messo ordine e chiuso casa e sono partita.
Ma ancora piu' "stupefacente" e' lo consapevolezza di come e' nata l'amicizia con Sarah. Arrivata dalla sua Germania nella nostra diocesi di Marsabit a febbraio, Sarah ha subito raggiunto North Horr, una delle parrocchie nel bel mezzo del deserto, dove ci sono due sacerdoti tedeschi e dove ha svolto il suo tirocinio pratico per i suoi studi universitari di "Scienze sociali", insegnando nelle scuole primarie del villaggio e seguendo alcuni progetti sul rispetto dell'ambiente, l'igiene e l'uso dell'acqua. Ci siamo incontrate per la prima volta proprio lassu' a North Horr, in occasione di una nostra visita per i corsi di "leadership" che organizziamo nelle scuole superiori. Ma il tempo era stato breve e lei era ancora un po' sballottata dal recente arrivo. Nelle successive vacanze scolastiche di aprile, Sarah decide di venire a Marsabit per un mese ad aiutare le suore di Madre Teresa con i bambini che ospitano nella loro casa. E cosi' iniziamo a fare qualcosetta insieme, condividiamo anche diversi incontri di giovani nelle parrocchie, usciamo sovente per... una cocacola (!! cioe', qui la vita sociale... beh, e' un pochino diversa da quella italiana!! e queste uscite sono cose rare... anche perche' non ci sono bar "ben nominati" in quel di Marsabit, non so se mi spiego!) o una passeggiata o per andare al mercato o a Messa... Condividiamo anche viaggio e camera quando ad inizio maggio andiamo insieme a Nairobi per mettere a posto i nostri documenti.
E cosi'... siamo partite insieme. Proprio pochi giorni prima che Sarah avesse il volo di ritorno nella sua bella Germania, dove ora dovra' finire gli studi conseguendo la laurea specialistica.
Oppure le potrei anche soprannominare: "vacanze faidate-noalpitour"! Ed infatti... ci siamo organizzate per benino, anche se non avevamo mai viaggiato da sole in Kenya (e i viaggi qui non sono facili!)!. Abbiamo prenotato il nostro pullman: viaggio in notturna da Nairobi a Malindi (una decina di ore con breve sosta a Mombasa, tutti posti noti alla maggior parte dei nostri amici italiani che li amano come mete delle loro vacanze!) e poi proseguimento su sterrato per 3 ore per raggiungere il porto da cui ci siamo imbarcate per un'altra mezz'ora circa. Ed eccoci finalmente a quella che in poche ore sarebbe diventata la nostra amata e amichevole isola: Lamu. Ci siamo immediatamente trovate immerse in un clima caldo, e non mi riferisco solo alle condizioni atmosferiche ma soprattutto all'attenzione verso di noi da parte della gente del posto, abituata ad accogliere in modo solare gli ospiti. Per fortuna, il periodo in cui siamo arrivate a Lamu non era alta stagione e c'erano infatti pochi turisti. Dapprima tutta questa attenzione nei nostri confronti ci ha messo un po' in soggezione e anche infastidito parecchio. Eravamo in cerca di pace e di... silenzio!
Ma dopo il primo pomeriggio, abbiamo iniziato a scoprire le bellezze dell'isola. Oltre alla societa' prettamente centrata sulla pesca, le locande dove andavamo a mangiare (pesce e frutti di mare a volonta', cucina swahili e specialita' di Lamu) o a bere i magnifici succhi (la cui prelibatezza fa concorrenza aperta a quella dei succhi brasiliani!!) ci hanno letteralmente conquistato. Il tutto in una semplicita' disarmante! Che dire poi della spiaggia... e dei caratteristici negozi nel budello di Lamu... E della gita in barca, una vera barca a vela da pesca... E il tutto con la gente del posto!
Un'altra esperienza che davvero mi ha toccato e' stata la messa domenicale. Come risaputo la costa kenyota e' prettamente musulmana, tanto che, dopo aver chiesto informazioni sull'orario della messa, mi ero convinta che forse non ci sarebbe stato nemmeno il prete, figuriamoci una comunita' cristiana! Quella domenica sono entrata in chiesa e, benche' fosse l'ora della messa, c'era solo due o tre ragazzine e quello che ho poi capito essere il direttore del coro. Mi sono seduta su una delle panchine, ammirando la semplicita' di quella chiesetta bianca e profumata di aria salata. Poco per volta le persone sono iniziate ad arrivare... e quando entravano si salutavano l'una l'altra. E' stato veramente toccante vedere come la chiesa si e' riempita velocemente e la comunita' cristiana fosse cosi' aperta da farmi sentire parte di loro, anche se ero li' per la prima e l'ultima volta. Ho avuto la certezza che se la Chiesa e' presente, siamo sempre a casa. Anche se non conosciamo nessuno, ci sono dei fratelli, fratelli nell'umanita' e nella fede.
E porto nel cuore ancora tanta meraviglia, nata da questa vacanza tra accoglienti persone (nel giro di tre giorni avevamo gia' i nostri amici...!!) e nella bellezza di una natura ancora incontaminata e nella gioia di una amicizia, quella tra me e Sarah, che spero non si perda nei chilometri che ora ci distanziano.

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